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Consigli per il rientro a scuola

Il rientro a scuola, dopo quasi tre mesi di spensierate vacanze, rappresenta un piccolo trauma per i bambini sia a livello fisico che psicologico.

Per i “remigini”, che iniziano la prima elementare, la componente affettiva è sicuramente molto importante, ma anche per i più grandicelli il cambio di abitudini può essere stressante. Inoltre il ritorno ad una vita “di comunità” in mezzo a decine di altri coetanei è uno stimolo continuo per il sistema immunitario.

I genitori possono prendere qualche piccolo accorgimento per favorire una buona partenza dei piccoli studenti.

GLI ORARI, LA CENA E LA “NANNA”

I bambini sono molto abitudinari per cui non si può pretendere che passino da una sveglia mattutina vacanziera alle 10.30 direttamente a quella scolastica delle 7.00. Il passaggio va affrontato con gradualità, partendo qualche settimana prima.

È necessario abituarli a svegliarsi prima, ma soprattutto a coricarsi prima la sera: il buon vecchio “Carosello” non esiste più, per cui bisogna trovare un’alternativa. Una trasmissione, un programma o, comunque, un evento, che ogni sera scandisca in modo inequivocabile il tempo della “nanna”. Sembra scontato, ma i bambini devono cenare presto per andare a letto presto: se uno dei genitori rientra tardi, è meglio che i bambini mangino prima ed il pasto in comune può essere la colazione.

Se i bimbi stentano ad addormentarsi, esistono diversi rimedi naturali a base di estratti vegetali, che possono favorire il riposo o che evitano i risvegli notturni. I Macerati Glicerici sono una forma particolarmente adatta ai più piccoli in quanto completamente privi conservanti e a bassissimo contenuto di alcol. Le piante verranno poi individuate dal farmacista, esperto in fitoterapia, in base alle esigenze del singolo bambino e, comunque, per un periodo di tempo limitato. Anche se non danno tolleranza ed assuefazione, le terapie naturali non vanno protratte per più di due mesi.

L’ALIMENTAZIONE

L’alimentazione in età scolare deve essere bilanciata e bisogna partire dal presupposto che “sfamare” i bambini non significa automaticamente nutrirli. Gli elementi nutritivi presenti negli alimenti industriali (come merendine, snack salati, patatine e bevande dolci) sono da considerare, nella migliore delle ipotesi, calorie “vuote”. Significa che forniscono solo energia sotto forma di zuccheri e grassi, spesso idrogenati e, quindi, addirittura tossici.

Non c’è da stupirsi, dunque, se i bambini italiani sono al primo posto  nella classifica del sovrappeso e dell’obesità. Una buona alimentazione parte dalla prima colazione, che non andrebbe mai saltata, con spuntini a metà mattina e pomeriggio preparati dalla mamma e non dalle fabbriche o dai forni industriali.

Frutta e verdura sono necessari per fornire le vitamine ed i sali minerali e devono costituire la base dell’alimentazione nei bimbi come negli adulti. Carni bianche e facilmente digeribili possono fornire le proteine, ma soprattutto il pesce è un toccasana per i bambini, per la sua ricchezza in Omega3: questi grassi essenziali sono un componente base del sistema nervoso e facilitano memoria e concentrazione.

Pasta e pane non devono mancare, soprattutto se integrali, ma devono essere correlati alle reali esigenze energetiche del bambino: c’è molta differenza fra passare la giornata davanti ai videogiochi od in cortile a giocare tutto il pomeriggio.

LA PREVENZIONE

L’inizio dell’anno scolastico è il momento più adatto alla prevenzione delle malattie invernali. Si può cominciare addirittura nell’ultima settimana di agosto, partendo dal potenziamento delle difese intestinali, che sono la base della resistenza ai patogeni. Poco possono fare i vari yogurt “arricchiti”: sono comodi, ma le quantità e la qualità dei probiotici è insufficiente e, soprattutto, manca totalmente il drenaggio intestinale.

I rimedi, che si possono usare in prevenzione, sono diversi a seconda delle esigenze specifiche del bambino, ma tutti naturali e privi di effetti collaterali. L’omeopatia può dare un grosso stimolo alle difese immunitarie, l’importante è personalizzare la terapia: non tutti i bambini sono uguali. Gli integratori di vitamine possono essere utili, ma non devono e non possono sostituire una dieta equilibrata a base di frutta e verdura di stagione.

 

Dr. Antonio Marinelli - Farmacista