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Alimentazione e integratori alimentari nell’invecchiamento

Nel momento in cui si varca la soglia della vecchiaia si ridimensiona il proprio status psico/fisico, facendo particolare attenzione ai richiami, che il corpo porta alla mente. Quando questi segnali si fanno sentire, ciò che bisogna assolutamente preferire è il dialogo con il proprio medico curante o lo specialista Geriatra-Gerontologo.

È da evitare, infatti, di consultare il famoso dr. Google, che crede di sapere tutto, ma che, purtroppo, spesso e volentieri porta fuori strada, facendo solamente crescere inutili ansie e fobie! Sottolineiamo questo punto, perché accade frequentemente che le persone si affidano al dr. Google per trovare ricette miracolose per risolvere i loro dubbi.

È bene ricordare, perciò, che l’invecchiamento è accompagnato da numerosi cambiamenti. Non esiste un invecchiamento standard, ma ogni persona vive questo periodo della vita in modo diverso, soggettivo e del tutto personale.

Perché nella terza età le scelte alimentari cambiano?

All’avanzare dell’età non assistiamo solo alla trasformazione del colore dei capelli, all’aumentare del numero di rughe sul viso o ad un rallentamento psico-motorio, ma possiamo scoprire la presenza di trasformazioni più o meno visibili ai nostri occhi, che ci portano addirittura a delle mutate scelte legate al cibo. Questo avviene sia in presenza di un invecchiamento patologico, ma anche con invecchiamento sano. Infatti, sebbene possiamo non assistere ad un aumento numerico sulla bilancia, potremmo notare che gli stessi vestiti, che abbiamo sempre indossato, ora ci stanno stretti, proprio a causa dell’aumento della massa grassa e della diminuzione dei tessuti muscolari. Anche i sensi si modificano: olfatto e gusto diminuiscono.

Tale situazione porta a sentire il cibo meno saporito e gustoso ed a perderne l’interesse. Oppure, al contrario, a mangiare più del dovuto proprio perché non riusciamo ad assaporare il cibo come un tempo. Infine la riduzione delle funzionalità a livello gastrico e intestinale comporta il malassorbimento di alcuni principi nutritivi e difficoltà a digerire i pasti. In questa cornice l’indebolimento dei denti non aiuta, portando a preferire solamente alcuni tipi di cibi e non l’intera gamma alimentare.

Scoprire l’esistenza di tutte queste modificazioni può portarci a vedere la terza età come un periodo della vita negativo e di perdita, ma non dobbiamo assolutamente cadere in questa trappola! Tali cambiamenti possono, infatti, essere combattuti grazie all’attività fisica costante e ad una corretta e sana alimentazione. Ciò significa mantenere un numero dei pasti suddivisi almeno in tre momenti della giornata.

Evitando, pertanto, di mangiare caramelle, dolciumi, liquirizia (che aumenta i valori pressori), ma cercando di seguire delle linee guida semplici, che ci aiuteranno a vivere meglio ogni giorno della nostra vita. Senza mai dimenticarci di assumere nel corso della giornata da 1.5l di acqua a 2l.

La colazione deve avvenire come se fosse un pasto vero e proprio, preferendo, ad esempio, lo yogurt bianco, una mela con la buccia, mirtilli freschi, mandorle, spremuta di agrumi. Il pranzo dovrebbe comprendere un primo (pasta/riso/legumi/zuppe), insalata fresca, frutta di vari colori.

Durante la cena, infine, è preferibile consumare un secondo scegliendo fra: carne/pesce/uova/brodo, vino rosso ½ bicchiere, frutta fresca (ad es. mangiare una banana può aiutarci a dormire meglio, sfruttando il suo contenuto in serotonina).

Comprendiamo, quindi, che l’ultra-65enne di oggi è genericamente una persona molto attiva dal punto di vista Psico-Fisico-Socio-Relazionale, pronto a confrontarsi ed a sperimentare le novità, che lo circondano, cercando, in ogni modo, di evitare i comuni stereotipi. Vive e percorre il proprio cammino di crescita seguendo uno stile di vita sano, con un occhio particolare alla propria alimentazione, ricorrendo, se necessario, anche agli “Integratori Alimentari” (IA).

Cosa sono gli Integratori Alimentari?

Secondo la Normativa, che li disciplina, sono: “Prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta; fonte concentrata di sostanze nutritive, quali vitamine, minerali, altre sostanze (aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre, estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate)” (Direttiva 2002/46/CE, attuata con il Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n.169).

Quando assumere Integratori Alimentari?

Un dubbio molto frequente riguarda i casi e le situazioni in cui ricorrere agli IA. Diventa fondamentale assumerli soprattutto quando risulta difficile valutare, se la propria dieta sia correttamente bilanciata.

Perdi minerali, oppure introducendo alimenti con un contenuto vitaminico ridotto a causa di una cattiva conservazione, raccolta o preparazione in cucina.

Quando si sceglie di fare uso di IA, è necessario, però, fare particolare attenzione.

Si deve chiedere al proprio farmacista di avere quelli con documentata “biodisponibilità”, cioè testati e sviluppati per garantire il miglior livello di qualità, biodisponibilità ed attività.

 

a cura di
Valentina Busato,
Chiara Cecchinato,
Carmelo Sebastiano Ruggeri